Famiglia
F 35 fulmine: ancora spese militari
Il progetto è della statunitense Lockheed Martin e prevede lassemblaggio in Italia a cura di Alenia (gruppo Finmeccanica), presso laeroporto militare di Cameri (NO). Di Stefano Ferrario
di Redazione
Il progetto risale al 1998 (23/12), con la stesura di un memorandum di accordo sulla partecipazione al programma JSF tra il governo nordamericano e italiano.
Nell?ottobre 2001 la Lockheed vince la gara per lo sviluppo e la produzione del JSF.
A maggio del 2002 il Senato italiano dà il via libera alla partecipazione italiana.
Ma la tappa decisiva è lo scorso giugno a Washinghton quando il generale Leonardo Tricarico, capo di Stato Maggiore dell?aeronautica militare italiana, sottoscrive il programma JSF, nel quale l?Italia ha finora investito 793,6 milioni di ? (139,2 milioni di ? le spese stanziate per lo sviluppo del progetto nella finanziaria 2007).
La costruzione del cacciabombardiere avverrà negli USA (in Texas) per le forze armate nordamericane e inglesi e in Italia per gli altri sei partner internazionali del progetto: Olanda, Danimarca, Norvegia, Turchia, Canada e Australia.
Dell?assemblaggio se ne occuperà interamente Alenia. Va ricordato che comunque Alenia è già impegnata da due anni nel fornire all?Aeronautica italiana 121 cacciabombardieri Eurofighter, il cui impegno di spesa complessiva, disposta in Finanziaria 2005, è di 18.100 milioni di ? (termine nel 2015). Ma, diversamente dall?Eurofighter, il JSF è in grado di trasportare anche testate nucleari.
L?Italia prevede l?acquisto di 131 esemplari di F35. Tuttavia Alenia ne produrrà 570 anche per gli altri sei Paesi che hanno sottoscritto l?accordo. Se pensiamo che USA e Regno Unito hanno nel loro piano di acquisti 2.581 F35 e che Lockheed si prefigge di venderlo anche ad altri clienti internazionali (già certi Singapore e Israele), ciò potrebbe portare, secondo Lockheed, il numero di velivoli totali a circa 4.500.
Costeranno ai cittadini italiani da 150 a 250 milioni di ? l?uno, in funzione delle configurazioni (convenzionale, predisposto per il decollo verticale e a decollo corto per portaerei), degli armamenti connessi e della necessità incessante di aggiornare l?avionica; la spesa complessiva oscillerà tra i 20 e i 30 mld di ?.
Questa è la più imponente operazione di Alenia, che nel suo export fa già affari d?oro nel fornire i Paesi ex-satelliti dell?Unione Sovietica e recentemente entrati a far parte della NATO di biturboelica da trasporto tattico militare C27J.
Lo stabilimento previsto per la costruzione del JSF è a Cameri, paese rurale a pochi km dall?aeroporto di Malpensa e da Novara, dove è presente un aeroporto militare per la manutenzione dei Tornado e di altri caccia in dotazione all?aeronautica italiana che verrebbe trasformato ad hoc per l?assemblaggio degli F35 (le cui parti arriveranno da Stati Uniti, Inghilterra e Olanda).
E i risvolti occupazionali? Si conferma la regola che vede l?occupazione per la costruzione di sistemi d?arma in campo aeronautico crescere di ben poco rispetto ad analoghi sviluppi e commesse nel civile. La differenza di base? Sta nell?enorme fatturato che garantisce il militare rispetto al civile. Infatti, sono duemila le persone, più l?indotto, che già campano a Cameri sull?industria dei caccia. Potrebbero diventare 2.200, cui si aggiungerebbero 800 dipendenti dell?indotto, con la partenza del progetto.
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